2 giugno 2017

Vademecum del motociclista

Queste righe non hanno alcuna pretesa se non quella di riportare esperienze, trucchi ed accortezze dei mototuristi, a vantaggio di coloro i quali si avvicinano per la prima volta a questo emozionante modo di viaggiare.

A tanti di voi qualche suggerimento sembrerà banale; non sarà difficile, però, sforzando la memoria, associarlo a qualche evento accaduto in qualche viaggio, che avevate dimenticato…

Ogni contributo teso a migliorare ed arricchire questa sezione sarà ben accetto, e prontamente inserito.

Pensare al viaggio

Viaggiate sempre – compatibilmente alle vostre possibilità finanziarie – dotati di abbigliamento tecnico serio, dotato di protezioni omologate.

Un viaggio riuscito dipende anche e soprattutto dalle condizioni del vostro mezzo.
Se siete in grado fate un bel controllo generale della moto, altrimenti affidatevi a un’officina specializzata e competente. Non c’è niente di più frustrante – e pericoloso – di un percorso costellato di guasti, problemi, intoppi.

Considerate che non sempre, dove andate, è possibile far fronte a imprevisti di tipo meccanico o elettrico.

Generalmente i nostri itinerari portano a strade di montagna, di collina, a luoghi suggestivi più o meno nascosti.

Bello sarebbe lasciarli sempre puliti come – c’è da sperare – li abbiamo trovati. Utile è portarsi nella borsa serbatoio una busta della spesa o dei sacchetti grandi da freezer, per riporre eventuale spazzatura (lattine, incarti, mozziconi di sigaretta).

Un bellissimo panorama circondato da un mezzo immondezzaio oltre a farci poco onore come categoria di utenti della strada, fa veramente schifo a vedersi, e rovina il piacere della visita.

E’ buona norma, quando possibile, fermarsi ad aiutare i fratelli motociclanti (o altre persone) in difficoltà. A volte gli imprevisti di viaggio possono venire risolti in un attimo quando si ha l’attrezzo giusto, o un po’ di semplice solidarietà motociclistica.

 

Cose utili da avere a bordo

Partendo dal presupposto che la maggior parte dei motociclisti, anche per le gite in giornata, viaggia portandosi dietro la borsa da serbatoio, il bauletto o uno zaino, ecco un elenco di cose utili da portare; ovviamente alla lista sarà da aggiungere il bagaglio personale di ognuno composto da lenti, occhiali, eventuali medicinali specifici e così via.

  • kit riparazione forature / bomboletta tipo “fast”;
  • lampadine di ricambio e fusibili;
  • minibomboletta di grasso catena ;
  • attrezzi (voce estremamente soggettiva e variegata);
  • torcetta portatile con batterie cariche;
  • cavo frizione di rispetto (chiaramente inutile per chi ha la frizione idraulica);
  • un paio di guanti in lattice monouso di buon spessore;
  • carta e penna;
  • tuta antipioggia (completa o due pezzi) seria;
  • salviette umide o equivalente (per igiene e pulizia visiera);
  • abbigliamento di ricambio e/o più pesante in caso di basse temperature; gli scettici sono invitati a guardarsi il report sul Grossglockner a ferragosto;
  • doppione chiavi della moto;
  • giubbino emergenza (giallo fluo con riflettenti) tipo auto;
  • eventuale corredo base di primo soccorso.

E’ ovvio che la lista potrebbe essere più completa… Ma questo corredo base è già più che dignitoso e in caso di pasticci può trarre d’impaccio.

Caricare la moto e guidarla da carica

Chiaramente tutto dipende dalle dotazioni di cui siete in possesso: borse laterali rigide, morbide, bauletto e così via.

Anche un bel zainone ancorato saldamente e con perizia tramite elastici o il classico ragno può andar bene.

Tuttavia, ecco i soliti pochi consigli universali, tesi a rendere – anche se carica di bagagli – la vostra moto il più possibile stabile, equilibrata e manovrabile:

– fissate tutto saldamente in tutti e due i sensi (longitudinale e laterale): niente deve muoversi;
– non caricate, specie in larghezza, oltre alla normale sagoma della motocicletta;
– guardate che non ci siano spaghi, cordini, elastici, ganci o altro liberi e penzolanti;
– occhio alla distanza tra le borse (o le sacche) laterali e i terminali di scarico;
– cercate di mettere le cose più pesanti in basso, per non alzare il baricentro;
– controllate che il carico sia ripartito ugualmente su entrambi i lati, per non sbilanciare la moto;
– cercate, in assenza di borse rigide e bauletto, di rendere il tutto più impermeabile (e non svolazzante) possibile. La pioggia arriva sempre in un attimo.
– Se siete in grado, regolatevi gli ammortizzatori in funzione del carico straordinario (bagagli, passeggero) applicato. Altrimenti affidatevi ad un officina competente.
– Controllate con frequenza la pressione delle gomme;
– Evitate , se possibile, di caricare troppo in verticale, ne va della stabilità.

Un ultimo consiglio: tenete le tute antipioggia a portata di mano, e non in fondo alle borse … Non si sa mai …
ricordate che è sempre meglio – anticipare – la pioggia, piuttosto che vestirsi bagnati.

Cercate, a moto carica e prima di partire, di prendere (meglio se in piano) dimestichezza con peso, ingombri, maneggevolezza del mezzo.

La risposta ai comandi può cambiare anche di molto, a seconda del tipo di motocicletta.

Ricordate in ogni caso che avendo molto più peso, i tempi e gli spazi di frenata possono allungarsi sia sull’asciutto che sul bagnato, e su tornanti stretti e in spazi ridotti, specialmente le moto di cilindrata inferiore avranno una risposta all’apertura del gas più “pigra” rispetto al normale assetto.

Occhio alla sagoma modificata, siete più larghi e dovete tenerne sempre presente, specialmente nel traffico.

Ultime dritte: quando vi fermate, cercate sempre per quanto possibile di non sbilanciare la moto, specialmente se siete in salita o discesa: la vostra muscolatura di braccia e gambe vi ringrazierà.

Evitate di parcheggiare o semplicemente di sostare in spazi stretti o con il muso della moto verso il lato della strada in discesa. Se non trovate un fratello motociclista che vi aiuta, rischiate di restare invischiati per lungo tempo o, peggio, rovinare al suolo la vostra amata dueruote.

Viaggiare in solitaria

E’ indubbiamente affascinante ed avventuroso.

E’ bene – specialmente se seguite itinerari di montagna – comunicare a qualcuno di vostra fiducia l’itinerario (almeno a grandi linee) che seguirete, in caso di imprevisti.

Quando vi fermate per capire che strada dovete prendere, scegliete un posto, anche al bordo della strada, dove possiate essere visibili. Se avete l’opzione “quattro frecce”, usatela. Dopo aver spento il motore, lasciate la moto in marcia. Generalmente ci si ferma sempre in salita o in discesa, e non si sa mai che, guardando la cartina …….

Se viaggiate di notte, cercate di essere il più visibili possibile. L’ideale sarebbe scegliere capi di abbigliamento colorati vivacemente, e dotati di catarifrangenti.

Non forzate il vostro fisico: se ne sentite il bisogno fermatevi, riposate, bevete spesso acqua (specialmente d’estate). Se necessario modificate i vostri piani, ma non correte inutili rischi trascurando i sintomi della stanchezza, specialmente su tappe lunghe.

Viaggiare in gruppo

Non vogliamo assolutamente dare delle REGOLE, ma solo consigli o nozioni che e’ meglio comunque sapere…

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Alcune cose non sono state riportate ma semplicemente perche’ ritengo che facciano parte del corretto comportamento che uno deve sempre tenere sulla strada quando usa un mezzo molto maneggevole come la nostra moto e con questo mi riferisco anche al rispetto verso chi va in macchina… il rispetto e’ qualcosa che va nei due sensi…

-quando si viaggia in un gruppo numeroso e’ meglio tenere una velocita’ consona e una distanza di sicurezza tale che permetta di frenare senza tamponare quello che ci precede. La cosa migliore puo’ essere quella di viaggiare non in colonna ma sfalsati (ricordiamoci che quando si procede in gruppo bisogna sempre usare piu’ prudenza e piu’ attenzione del normale)

-sarebbe meglio non sorpassarsi ma se uno ne ha la necessita’, ad esempio per risalire il gruppo o per segnalare un problema o altro, lo faccia col massimo della prudenza e segnalandolo a chi sta davanti che magari in quel momento non guarda nello specchietto (ad esempio freccia a sx e colpettino di clacson per attirare l’attenzione).

-durante l’andatura in gruppo sarebbe opportuno stare sempre attenti un po’ a cosa succede davanti e dietro quindi ogni tanto dare un occhio veloce allo specchietto per tenere sotto controllo anche il gruppetto alle nostre spalle (soprattutto dopo sorpassi, svolte, passaggi di semafori, ecc…).

-se svoltiamo ad un incrocio, soprattutto quando il giro non e’ organizzato con gente che ferma il traffico e’ meglio guardare se quello dietro c’e’ e se non c’e’ lo si aspetta per segnalargli la svolta e si riparte insieme, ovviamente chi lo fa sa di rimanere indietro ma sa anche che quello davanti a lui fara’ altrettanto alla prossima svolta (questo e’ fondamentale).

Se si perde il contatto col gruppo davanti:

-sarebbe opportuno riallacciarsi col gruppo che sta davanti ma senza tirare come dei disperati o buttarsi in sorpassi o la va o la spacca, meglio piuttosto mantenere il contatto con quelli dietro e farlo con tranquillita’ e in sicurezza visto che tanto chi e’ davanti ci aspetterà per segnalarci la successiva svolta e comunque dietro c’e’ il fanalino di coda che può sempre intervenire.

-arrivo ad un incrocio dritto o svolta e se non c’e’ nessuno fermo sulla svolta si prosegue dritto.

-se invece vediamo uno del nostro gruppo fermo ad una svolta, che probabilmente ci farà segno di seguirlo, si svolta in quella direzione.

Per chi organizza il giro:

-se il giro e’ gia’ stato stabilito da tempo chi propone o organizza l’uscita potrebbe fornire una carta del percorso a tutti i partecipanti che sia ben leggibile:
> nel preparare la cartina potrebbe indicare dei punti di riferimento molto visibili che ha verificato durante un sopraluogo.
> potrebbe prevedere alcuni punti di sosta per aspettarsi o semplicemente per riposare le ossa (magari punti gradevoli dove e’ possibile anche rifocillarsi o bere qualcosa soprattutto quando fa davvero caldo), sarebbe strategico farlo prima di giungere in zone dove e’ facile che il gruppo si smebri (piene di semafori, incroci, traffico, ecc..)
> se il giro e’ molto lungo e’ meglio prevedere punti di rifonimento benzina cosi’ da fermarsi tutti insieme
> in fondo alla cartina e’ bene indicare un cell di riferimento cioe’ dell’esperto della zona (questo soprattutto per chi e’ nuovo e non ha il cell di nessuno).

-il luogo di ritrovo migliore e’ sempre quello che ha un ampio parcheggio ben visibile e soprattutto facilmente raggiungibile con poche indicazioni, classico, se c’e’ gente che arriva da lontano, e’ appena fuori dal casello autostradale.

-e’ meglio se oltre che in testa anche in coda al gruppo ci sia sempre uno (il fanalino di coda- scopa) che conosce bene il tragitto in modo da recuperare e riagganciare il gruppo.

-Se chi organizza il giro (colui che conosce la strada) è da solo puo’ insegnare al più affidabile la strada in modo che ci sia uno che sta davanti e uno dietro, se si e’ davvero in tanti piu’ gente conosce il percorso meglio e’.

Come approfittare di alcuni trucchetti per restare tutti insieme (comunque la sicurezza prima di tutto):

-dopo un sorpasso, soprattutto su lunghi rettilinei e’ sempre bene considerare che chi sta dietro di noi puo’ valutare di riuscire a passare anche lui per cui sarebbe buona cosa non stare inchiodati davanti alla macchina sorpassata ma lasciare spazio per un eventuale inserimento di qualcun’altro anche magari solo tenendo la destra. Questo vale su strada normale ma soprattutto in autostrada quando si rientra dopo un sorpasso se non si lascia lo spazio agli altri di rientrare questi devono starsene in corsia di sorpasso.

-Spesso i semafori sono un problema grosso quando si vuole tenere un gruppo compatto soprattutto quando c’è molto traffico. Un trucchetto che ho visto usare è quello che quando il semaforo e’ rosso o lo sta diventando ci si puo’ fermare qualche metro prima dello stop o della macchina che ci precede, stando ovviamente in mezzo alla corsia, così da creare uno spazio che consenta ad altri di infilarsi e ripartire poi tutti insieme al verde, ovviamente lo deve fare solo chi ha una macchina dietro se no è inutile farlo. Lo dico più che altro perché così chi lo vede fare ne sa approfittare.